martedì 22 dicembre 2009

[Al] Presidio sotto il carcere per i prigionieri rivoluzionari in lotta

PRESIDIO AL CARCERE DI SAN MICHELE ALESSANDRIA
In solidarietà ai prigionieri rivoluzionari in lotta

La solidarietà è un’arma, ma solo quando si trasforma in benzina da gettare su quei fuochi di rivolta che la repressione vorrebbe vedere spenti.
Sergio

Certo, se di qualcosa hanno paura gli oppressori non sono i nostri ordigni artigianali (alla fin fine su questo campo ci superano), ma delle idee che ci determinano a rompere lo status quo, dell’amore che ci spinge a superare ogni ostacolo e pericolo e ci trasforma in temerari.
Gabriel Pombo Da Silva



Il primo Gennaio è l’ultimo giorno delle giornate di lotta internazionale organizzate in memoria di Mauri e Zoe e di tutti i lottatori sociali caduti in combattimento. In particolare queste giornate, che inizieranno il 20 Dicembre, sono state pensate e volute come momenti di mobilitazione dedicati alla lotta anticarceraria, per dare continuità alle pratiche e alle idee di Mauri, morto il 22 Maggio del 2009 mentre stava portando un attacco dinamitardo alla Gendarmeria Cilena, e di molti e molte altri prigionieri e prigioniere rivoluzionari, compagni e compagne che hanno saputo e sanno trasformare le parole in pratica. In carcere o ristretti 10 prigionieri rivoluzionari, Gabriel (Germania), Marco (Svizzera), Juan Carlos, Francisco, Honorio, Alberto (Spagna), Diego (Argentina), Sergio, Mike ed Evelin (Italia) hanno aderito a queste giornate scegliendo come pratica di lotta lo sciopero della fame. Quello che chiedono da dentro è che la lotta si propaghi e che queste giornate oltre al ricordo contengano anche qualcosa di altro… Per questo crediamo che sia necessario far sentire fortemente, nei mille modi che ognuno ritiene opportuni, vicinanza e solidarietà a questi compagni e compagne che, indipendentemente da tutto e tutti, stanno continuando a lottare per minare alla base questo sistema proseguendo il loro percorso di lotta dall’interno della struttura carceraria. Pensiamo che attraverso un presidio all’esterno di quel muro che ci vorrebbe dividere possiamo contribuire a rafforzare la loro lotta che è anche la nostra e far sentire la nostra rabbia contro questo carcere che rinchiude molti nostri compagni e che insieme a Siano sta diventando l’emblema della politica statale nei confronti dei prigionieri rivoluzionari. Dall’Aprile di quest'anno, infatti, a Siano ed a Alessandria con una direttiva del DAP sono state istituite due sezioni speciali accanto a quelle già esistenti ( fra cui Carinola, Latina, Parma, Macomer, Terni, L’Aquila e Badu e Carros), e sono state inasprite le condizioni detentive del vecchio EIV chiamato ora AS2, accentuando la differenziazione e isolamento dei prigionieri in base all’area politica di provenienza, cosa che nega ai prigionieri la benché minima possibilità di dialogo con i detenuti comuni e con gli appartenenti ad aree non omogenee alla loro, nel tentativo di controllare con più facilità l’area politica di riferimento e di spezzare quell’unione sia dentro che fuori dal carcere che ha sempre favorito lo sviluppo di lotte incisive ed efficaci. Ad Alessandria, nello specifico, la sezione AS2, composta da 7 celle, è chiusa, isolata dal resto del carcere. Gli spazi sono limitati, il campo visivo non supera i dieci metri del corridoio dove peraltro si transita per pochi istanti al giorno, i passeggi sono cubicoli di 7 metri per 5 con pareti altissime sovrastate da reti. Ad accentuare il senso di chiusura e isolamento contribuiscono le bocche di lupo applicate alle finestre che impediscono alla luce del sole di entrare. Questo regime sta diventando ogni giorno più simile al 41bis dove dal 2002 sono rinchiusi anche compagni e compagne rivoluzionari sottoposti ad un totale isolamento. Il 41bis è il punto più alto del sistema repressivo carcerario e chi ci finisce ha solo due modi per uscirne: o il pentimento o la dissociazione. Lo stato intende così annientare l’identità dei prigionieri rivoluzionari. Sta a noi al movimento rivoluzionario creare una solidarietà viva, complice, che sappia darsi gli strumenti necessari affinché i compagni e le compagne siano parte attiva della lotta. Saremo davanti al carcere di Alessandria vicini a Sergio che aderisce allo sciopero, a Leo, ad Alessandro e a tutti i prigionieri e le prigioniere rivoluzionari che continuano a pagare per le loro scelte.

Nel ricordo di Mauri e Zoe caduti in combattimento.
Nel ricordo di Diana e di tutti i compagni e le compagne morti in carcere.

Anarchici e Anarchiche di Via del Cuore


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