domenica 25 ottobre 2009

Cariche e botte, i centri sociali attaccano tutti


di andrea rossi

TORINO

Due ore ad alta tensione in pieno centro, di sabato pomeriggio. Oltre cento autonomi, anarchici e ragazzi dei centri sociali schierati contro Casa Pound, l’organizzazione di estrema destra, e un gazebo della Lega Nord in piazza Castello. In mezzo, la polizia, a cercare di tenere lontani i gruppi ed evitare scontri feroci. Cariche di alleggerimento, e poi bastoni, cinghie, insulti e minacce. Tutto intorno la folla del sabato pomeriggio. Il pomeriggio termina con quattro feriti - tre militanti del Carroccio e una passante - e una sfilza di denunce in arrivo.

Del gazebo della Lega restano i brandelli. Dello striscione contro l’ambulatorio medico aperto dentro il centro sociale Gabrio («una stalla») è rimasta una chiazza nera a terra. L’hanno bruciato. È buio, piazza Castello si svuota. Il furgone bianco dei leghisti è sparito da un pezzo. Le camionette della polizia rincasano lente.

Ultima immagine di un pomeriggio ad alta tensione: autonomi, anarchici e centri sociali contro Casa Pound, l’organizzazione di estrema destra, in piazza Castello; poi contro i giovani della Lega in piazza Castello; infine contro leghisti e neo-fascisti insieme, un cordone di polizia in mezzo, migliaia di passanti intorno. Botte, minacce, spranghe e cinghie, nel cuore del sabato pomeriggio, la piazza chiusa al traffico per un paio d’ore. Finisce con quattro feriti lievi: tre militanti leghisti tra cui Riccardo Carossa, figlio del consigliere comunale della Lega Mario, e una passante.

Casa Pound, una decina di persone, ha organizzato un banchetto e un’azione di volantinaggio in piazza San Carlo. La contro mobilitazione scatta immediata poco dopo le tre del pomeriggio. Una cinquantina di autonomi e anarchici irrompe in piazza. Sono decisi a impedire la manifestazione del drappello di Casa Pound. Nel giro di un’ora diventano più di cento. E la polizia deve intervenire per evitare che i due blocchi entrino in contatto. Una serie di piccole cariche fa ripiegare gli autonomi. I giovani di estrema destra si spostano di qualche isolato, davanti al museo Egizio, quelli dei centri sociali li inseguono. Ancora cariche degli agenti per impedire lo scontro. La polizia spinge il corteo antagonista verso piazza Castello, proprio dove i giovani della Lega hanno montato un gazebo.



Altri momenti di tensione. Volano accuse: «Chiudere i centri sociali». «Razzisti. Andatevene a casa». Alcuni autonomi e anarchici lanciano uova, altri - facce coperte dalle sciarpe - si avventano sul gazebo e lo fanno a pezzi. I leghisti si armano di cinghie, impugnano i sostegni del gazebo come bastoni. Calano mascherine e fazzoletti verdi sul volto. In mezzo ai giovani padani - una quindicina - c’è la deputata Elena Maccanti. Anche il capogruppo in Comune Mario Carossa brandisce una cintura. Più tardi dirà: «Rivendico il diritto di difendermi. Non potevo stare lì a prendere botte». Il gruppo di Casa Pound arriva a dare manforte ai leghisti. I poliziotti riemergono da piazza San Carlo e cercano di separare i due gruppi. Vola qualche manganellata. Una colpisce alla nuca un ragazzo della Lega. Lo scontro è questione di pochi secondi. I due gruppi si fronteggiano separati dal cordone di polizia. Tra i più caldi Ambrosie Soha, ivoriano, militante leghista. In serata l’europarlamentare Mario Borghezio accusa: «Contro Soha c’è un razzismo di sinistra. L’hanno aggredito solo perché africano e della Lega».

E mentre il capogruppo alla Camera Roberto Cota chiede di «adottare tutte le misure necessarie per contrastare questa violenza contro la Lega» gli antagonisti parlano di «giornata importante». «Vogliamo ribadire che non accettiamo che i neonazisti possano mettere piede a Torino», dice un loro portavoce. «La manifestazione si è ingrossata nel corso della giornata mostrando l’insofferenza alle idee e ai metodi della Lega». «Chi quotidianamente sparge i semi della violenza e dell’intolleranza non può che raccogliere quello che semina», aggiunge Vincenzo Chieppa, segretario dei Comunisti italiani. Il questore Aldo Faraoni arriva in piazza Castello. In Questura si visionano i filmati della battaglia in centro. Poi arriveranno le denunce.

3 commenti:

  1. Impedire un volantinaggio (anche se di Casa Pound o della Lega) mi sembra una cosa molto fascistoide. Cerchiamo di non imitare i loro metodi.

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  2. Oh marco vai a cagare su marte!

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  3. Guarda, sinceramente, ritengo che non si debba lasciare nessuna agibilità politica a gente come casapound o lega..... Nessuna visibilità ritornino nella fogna da cui sono usciti!

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