giovedì 18 febbraio 2010

Sangue sulla Neve... Scontri in Valle di Susa!!



Val Susa - Resistenza nel bosco, due NoTav all'ospedale

La resistenza concreta contro i sondaggi precedenti alla realizzazione del progetto TAV si attiva in zona Coldimosso. Durante le cariche della polizia in due restano a terra, un ragazzo e una signora. I manifestanti li sottraggono alle mani della polizia che vorrebbe portali via per nascondere la propria violenza e orchestrare meglio denunce e referti. Attualmente sono in ospedale a Susa. Il compagno ha la testa spaccata e da poco ha ripreso i sensi, lo stanno trasferendo all'ospedale Molinette di Torino per una possibile emorragia cerebrale. Tutta la zona è militarizzata, ma l'appello è comunque a portare solidarietà e resistenza, ovunque.

E' da una diretta di Radio Blackout che si ha notizia di un presidio/blocco dei camion che portano La Stampa in citta' in solidarieta' ai no tav. I presidianti sono coloro che fino a poco fa hanno tenuto compagnia all'ospedale le molinette al compagno e dj di radio blackout ferito gravemente durante le cariche della polizia questa notte in val di Susa.L'invito e' quello di raggiungere i presidianti perche' bisogna bloccare 2 uscite in Via Giordano Bruno 84

Ascolta l'audio delle cariche tratto da Radio Blackout.

Torino - Blocchi alla distribuzione de La Stampa iin solidarietà con i NoTav

Dopo aver vegliato sul compagno massacrato dalla polizia in valle e aver impedito che la digos lo "visitasse" in ospedale, una trentina di solidali ha bloccato per circa un'ora e mezza l'uscita dei camion che trasportano le copie de La Stampa (di Regime) alle varie edicole e distribuzioni. Solidarietà dimostrata da alcuni presenti, tra cui uno stesso autista e un taxista. L'arrivo della celere in forze ha concesso alle copie della Stampa, voce dei signori del TAV e dei vari potentati torinesi, di continuare il proprio iter di propaganda fino ai cervelli di molti torinesi. Sul posto restano solo alcune scritte, a sottolineare le molte analogie tra sbirri e giornalisti, e a salutare il migliore di essi, Massimo Numa.

Finito il picchetto a La Stampa - foto

Dopo un'ora e mezza circa di picchetto che ha bloccato l'uscita dei camion, intorno alle 2,30 all'arrivo della celere gli attivisti no-tav (in numero oscillante tra i 20 e i 30) hanno liberato l'ingresso della Stampa di via Giordano Bruno 84, dove ci sono le rotative e i giornali escono per essere distribuiti dai corrieri Sui muri dell'edificio sono rimaste alcune scritte.



C'è stata solidarietà da parte di alcuni lavoratori, di cui uno era valsusino, e di un tassista di passaggio che è andato a comprare delle meringhe e le ha portate ai presidianti.






Val Susa. Tre No Tav feriti, uno grave. Cariche e blocchi

Cronache No Tav tra Susa, Torino, Chianocco. Le cariche di Coldimosso - i tre feriti - i blocchi di strade e autostrade I prossimi appuntamenti

Martedì 16 febbraio intorno alla mezzanotte. Questa volta manca un pelo. La trivella piazzata a Coldimosso di Susa, sotto il cavalcavia che oltrepassa l’autostrada viene intercettata dai No Tav, in allerta da ore, che quasi riescono a precederla. Volano manganellate per disperdere i primi arrivati. Seguono lunghe ore di assedio, con le forze dell’ordine e gli addetti alla trivella bersagliati da palle di neve e gavettoni, mentre il tubo per l’acqua viene più volte riposizionato. La mattina successiva sul sito de “La Stampa on line” la solita sequela di falsità: le palle di neve diventano sassi, l’acqua orina. Mercoledì 17 febbraio, ore 17. I No Tav si ritrovano al presidio dell’autoporto a Susa e decidono di fare una passeggiata sino alla trivella. A Torino intanto una cinquantina di No Tav si ritrovano alla stazione di Porta Susa per un presidio informativo. La stazione è blindata. Il corteo partito dall’autoporto arriva alla trivella. Qualche palla di neve e la polizia carica più volte. Cariche feroci. Chi cade viene massacrato. Un ragazzo, Simone, viene più volte colpito, cade. I poliziotti infieriscono su di lui mentre è a terra. Vomita sangue, non riesce più a muovere le gambe. Ad una donna spaccano la faccia infierendo ripetutamente sul volto, una ragazza riporta numerose ferite al capo. Molti altri guadagnano lividi ed escoriazioni. Un No Tav grida ai poliziotti di aver puntato in modo esplicito a Simone e loro gli dicono “sì, quello lo conosciamo”. Già è normale: Simone è anarchico e gli anarchici facilmente si guadagnano le attenzioni delle forze del disordine statale. I tre feriti vengono portati all’ospedale di Susa. La donna viene operata subito, la ragazza ricucita, ma purtroppo la situazione del ragazzo ferito alla testa è più grave. Ha un’emorragia cerebrale, non sente le gambe, vomita. Viene deciso il trasferimento alle Molinette a Torino. Il tam tam No Tav scandisce presto la notizia dei gravi pestaggi di Susa. L’appuntamento è alla rotonda di Chianocco. I No tav bloccano la statale 24, la statale 25 e l’autostrada. Sulla A32 i poliziotti vengono sommersi di urla quando arriva la notizia che sta per arrivare l’ambulanza che porta Simone alle Molinette. In breve spariscono. Una colonna di poliziotti e carabinieri viene intercettata sulla 25 e non gli viene permesso di passare: l’indignazione per quanto è accaduto è altissima. La polizia spara lacrimogeni prima di andarsene. I blocchi terminano intorno a mezzanotte e trenta. Simone arriva alle Molinette ma nemmeno qui viene lasciato in pace. La digos entra nella sala degenze del pronto soccorso. Compagni ed amici di Simone li cacciano con energia e chiamano l’avvocato. La nuova tac effettuata mostra che le sue condizioni restano gravi ma stabili. Simone viene finalmente trasferito in reparto. Alcuni No Tav decidono di bloccare l’uscita dei camion che portano le copie della prima edizione de “La Stampa”, facendo un picchetto all’ingresso, in via Giordano Bruno 84. Quando, un’ora dopo, arriva la celere il presidio si scioglie. A Condove, in gennaio la polizia aveva spaccato il braccio di Maurizio, un No Tav che contestava la trivella, la scorsa settimana, sull’autostrada, qualche manganellata aveva lasciato il segno. Ma a Coldimosso la polizia si è scatenata. In queste ore di attesa e trepidazione per la sorte del compagno ferito, sappiamo meglio quello che abbiamo sempre saputo. I signori del Tav e i loro servitori in divisa non si fermano davanti a niente. Le lunghe ore di blocco in valle sono la risposta di un movimento che resiste e non si fa spaventare dalla violenza legalizzata degli uomini in divisa. Nuovo appuntamento giovedì 18 febbraio alle 11, davanti alla RAI in via Verdi. Mercoledì 24 febbraio ore 17 presidio No Tav, in via Roma, davanti alla sede de “La Stampa”
No Tav Autogestione notav_autogestione@yahoo.it 338 6594361

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