domenica 2 agosto 2009

Mattanza di giovani cinghiali dopo la festa patronale

 

IL SECOLO XIX
28 LUGLIO 2009
Mattanza di giovani cinghiali dopo la festa patronale
San Bartolomeo di Sori
Pablo Calzeroni
Provincia di Genova - MATTANZA di cinghiali alla festa del Paese. Due cucciolotti sono stati uccisi a bastonate, davanti allo sguardo spaventato di alcuni bambini, solo perchè si erano avventurati vicino alla tavolata dove alcune famiglie stavano cenando. E alla fine sono dovute intervenire le guardie zoofile che, dopo un'indagine lampo, hanno identificato gli autori del reato e denunciato alla Procura della Repubblica una decina di persone, tra cui anche un parroco. Sono tutti accusati della barbara uccisione degli animali, ma anche di furto venatorio perchè gli ungulati sono di proprietà della Stato. Li si può uccidere solo quando è aperta la caccia e le battute devono essere comunicate e coordinate dalla Provincia. E l'altro giorno, quando è successo il fatto, la caccia era chiusa.
Ma veniamo ai particolari della vicenda. San Bartolomeo, sulle alture di Sori. Una sera come tante. Alcune famiglie si sono riunite per una cena in piazza: è il giorno successivo alla festa patronale della Madonna del Carmine di San Bartolomeo. A un certo punto fanno la loro comparsa ai margini della tavolata anche due cinghialotti piccoli piccoli, nati da poco più di un mese, dicono gli esperti. E si scatena il finimondo. Sotto lo sguardo allibito di molti dei partecipanti, i più agguerriti si preparano a una vera e propria battuta di caccia improvvisata.
Tutta la scena è stata raccontata da alcuni testimoni, ascoltati dal nucleo guardie zoofile di Genova che hanno eseguito le indagini e sporto denuncia in Procura. Un resoconto che dovrà essere vagliato, dunque, dalla magistratura. Ed è un racconto sconcertante: i cinghiali scappano impauriti e cercano di allontanarsi dalla piazza. I testimoni raccontano che proprio il parroco della chiesa, Don Marco, avrebbe chiuso le vie di fuga, assicurandosi che la coppia di animali non sfuggisse ai "cacciatori". Alla fine i due ungulati vengono presi. Per loro la situazione è disperata: faranno una brutta fine, anche se molte persone, inorridite da tanta ferocia, cercano di impedire il massacro. «Lasciateli andare via», gridano. Ma non c'è niente da fare. Il loro appello non viene ascoltato. Anzi, vengono di fatto zittiti: «Fatevi i fatti vostri», si sentono dire. E inizia la mattanza: i cuccioli vengono presi a bastonate con violenza. Una serie di colpi che non lasciano loro scampo.
Il giorno successivo arriva una prima denuncia al Comune che gira la chiamata alle guardie zoofile. Sul posto arriva il caponucleo Gian Lorenzo Termanini, per eseguire accertamenti e raccogliere prove del reato. In poche ore, Termanini ascolta i testimoni e individua i presunti responsabili dell'uccisione delle bestie. Sulle prime, non riesce a trovare o a sapere dove sono finite le carcasse. Poi qualcuno gliele porta, forse per evitare una serie di perquisizioni nelle abitazioni, che sarebbero potute scattare. Le carcasse sono state congelate in attesa di finire, evidentemente, in pentola.
Domenica mattina, Gian Lorenzo Termanini deposita la denuncia in Procura. Tra gli indagati, c'è anche Don Marco che è stato denunciato per aver concorso al reato di uccisione e furto venatorio, anche se, materialmente, non è stato lui a colpire gli animali. Ieri Il Secolo XIX ha cercato di mettersi in contatto con il sacerdote, senza riuscirci.

Don Marco Fazio

Don Marco Fazio

 

01/07/2009

 

Contestazioni di un gruppo di animalisti davanti alla parrocchia di Sori contro la mattanza di due cinghiali di cui è accusato don Marco Fazio. Il parroco della cittadina del Levante ligure è indagato insieme con altre cinque persone per l’uccisione a bastonate di due cuccioli di cinghiale.

Oggi pomeriggio gli animalisti, vestiti di nero e con striscioni sui cui campeggiava la scritta “Quinto comandamento: non uccidere”, hanno atteso l’arrivo in parrocchia di don Fazio, prima della Messa. Al suo arrivo il parroco ha visto i manifestanti ed è fuggito. Altre contestazioni nelle frazioni di Capreno e Sussisa dove il parroco dovrebbe celebrare la Messa.

 

 

12.0.2455208347_prete_bracconaggio_ge0809_646_680_resize Una pozza utilizzata dai bracconieri per pasturare i cinghiali, a pochi metri dalla chiesa di Sori

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12.0.2455208361_prete_bracconaggio_ge0809_644_360-280_crop Contestazioni di un gruppo di animalisti davanti alla parrocchia San Bartolomeo di Sori

 

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2 commenti:

  1. Non ci sono parole, per descrivere un gesto come questo... e dove hanno recuperato i cadaveri? nel frigo della parrocchia...
    VERGOGNA

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  2. SPERO CHE ABBIANO PRESO A BASTONATE ANCHE IL PARROCO E I DUE CRETINI AMBULANTI......

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