martedì 23 febbraio 2010

TORINO 23 FEBBRAIO 2010. OPERAZIONE DI POLIZIA CONTRO L’ANTIRAZZISMO E LA SOLIDARIETÀ

Questa mattina, 23 febbraio 2010, la Digos di Torino, su ordine del PM Padalino, ha effettuato decine di perquisizioni in città e in altre località del Nord Italia. Sei compagni sono stati tratti agli arresti (tre in carcere e tre ai domiciliari) e altre decine hanno visto irrompere all’alba agenti in divisa che hanno portato via computer, telefoni, volantini, e scatoloni di materiale cartaceo. L’accusa alla base di questa mega-operazione di polizia è, come al solito, un reato associativo, che consente così arresti e obblighi cautelari per compagni accusati di nient’altro che del loro … IMPEGNO ANTIRAZZISTA!

Già, proprio così, perché a leggere gli stessi atti dell’indagine i reati contestati non sono nient’altro che iniziative pubbliche, presidi, azioni di strada e di piazza, volantinaggi, che negli ultimi mesi hanno cercato di rompere il silenzio attorno al dilagante razzismo e delirio sicuritario che sta trasfigurando il volto alle nostre città.

Per chi ancora non se ne fosse accorto, infatti, nelle nostre città incombono campi di concentramento, in cui si rinchiudono uomini e donne il cui unico reato è esser riusciti a fuggire dalle loro terre senza affogare nel Mediterraneo come centinaia di loro fratelli. Ogni giorno rastrellamenti e deportazioni costringono gli abitanti dei quartieri poveri alla clandestinità e, soprattutto, alla rassegnazione, ad accettare condizioni di vita e di lavoro sempre più miserabili. Gli “italiani”, dal canto loro, sembrano non far altro che aggrapparsi ai miseri privilegi che un capitalismo in agonia non ha ancora strappato loro, rincoglioniti dalla propaganda razzista che giorno dopo giorno soffia sul fuoco della guerra tra poveri e della paura.

Questa operazione di polizia non è che l’ennesimo tentativo, questa volta in grande stile, di mettere a tacere chi non si è rassegnato alla paura, chi ha ancora il coraggio di praticare la solidarietà tra sfruttati e di urlarlo, a testa alta, nel silenzio… I capi d’accusa, infatti, non parlano d’altro che di solidarietà, quella che gli indagati sono incolpati di aver dato agli immigrati in lotta, una lotta accanita nei CIE di tutt’Italia e, nello specifico, nel lager di corso Brunelleschi.

Non è un caso, quindi, che nell’ambito di questa indagine, stamattina, la polizia ha fatto irruzione anche nella sede di Radio Black out (105.250 fm), l’unica radio libera dell’etere torinese, dai cui microfoni erano soliti parlare diversi degli antirazzisti arrestati e che, negli ultimi mesi in particolare, si è fatta voce per le tante battaglie che nonostante tutto insidiano la passività torinese, dagli immigrati agli studenti, dai lavoratori ai notav, ecc. Non stupisce dunque il fastidio e la paura dei potenti torinesi e dei loro sgherri, che di fronte ai rumori di battaglia cercano di colpire chi non ha mai fatto segreto di voler soffiare sul fuoco, per alimentare i pochi, sparuti ma orgogliosi, segnali di vita in una città morente …

… NON SARÀ CERTO UN MISERABILE PUBBLICO MINISTERO E LA SUA CRICCA A FERMARE LA SOLIDARIETÀ, L’ANTIRAZZISMO E LA VOGLIA DI DARE BATTAGLIA …

Torino - Arresti e perquisizioni in relazione all'assemblea antirazzista



Questa mattina alle 6.30 una forte azione repressiva nei confronti dell'ex assemblea antirazzista torinese, ha visto una ondata di perquisioni, arresti, notifiche di denunce e sequestri. I capi di imputazione sono dei più disparati, degni dei più pericolosi "criminali" atti a giustificare le manovre sbirresche di questa mattina: stalking nei confronti dei responsabili dei cie, lesioni personali e del patrimonio, imbrattamenti e scorregge alla volta dei politici. Il risultato di questo forte attacco rimane (per ora): - tre persone arrestate: Andrea, Fabio e Luca - tre persone ai domiciliari: Maya, Marco e Paolo - ventitre persone indagate e perquisite - un obbligo di dimora - tre persone perquisite perchè "amici" degli indagati Una forte perquisizione dei locali di radio blackout, che in questa mattinata ha comportato lo stop del segnale per un'ora, lo stop delle trasmissioni che tutt'ora prosegue e il sequestro di moltissime attrezzature necessarie alle trasmissioni (pc per lo streaming e l'editing dell'audio). Tutto a cura del prefetto xenofobo e razzista Andrea Padalino e della sottoposta Emanuela Pedrotti, che conosciamo e poco stimiamo... Il senso per ora, sembra una semplice manovra di censura nei confronti di radio blackout e dei suoi redattori, e per questo l'invito è di rimanere informati, un'occasione potrebbe essere la campagna: "Spegni la censura, accendi blackout." Solidarietà ai perquisiti, agli arrestati e a tutti quelli che si battono per una libera informazione. Libertino Scicolone
Per mandare telegrammi i riferimenti sono (186 da telefono fisso) Andrea Ventrella, Fabio Milan e Luca Ghezzi Via Pianezza 300, 10151 Torino (To)
Radio blackout fa sapere che vi sarà una redazione aperte dalle 19.00 nei locali di radio blackout, in via cecchi 21

=======
=======

Letame nel ristorante, la Digos irrompe nell'area antagonista Operazione all'alba: tre persone arrestate, altre tre agli arresti domiciliari e a un'altra è stato disposto il divieto di dimora. Sarebbero loro i responsabili dell'irruzione al ristorante Il Cambio, dove avevano sparso letame sul pavimento. E sarebbero gli stessi che negli ultimi due anni hanno messo a segno diversi blitz nelle sedi della Lega Nord e che si sono opposti al Cie manifestando sotto le mura di corso Brunelleschi ma anche nelle sedi della Croce rossa e di società legate alla gestione del centro di identificazione ed espulsione. All'alba di oggi una grande operazione della Digos di Torino ha colpito sei uomini e una donna appartenenti all'area anarchico-insurrezionalista radicata nel capoluogo subalpino. Tre persone sono state arrestate, altre tre sono state messe agli arresti domiciliari e a un'altra è stato disposto il divieto di dimora. L'accusa è di associazione per delinquere. L'inchiesta, coordinata dalla procura di Torino, si è allargata anche ad altre città italiane, tra cui Mantova, Trento e Cuneo. In tutto sono state eseguite 23 perquisizioni, anche nella sede di radio Blackout, l'emittente di riferimento dell'area antagonista torinese. (23 febbraio 2010)
La republica



=======
=======

Sette misure cautelari con l’accusa di associazione a delinquere. Perquisizioni a Torino, Mantova, Trento e Cuneo Torino Operazione della Digos di Torino la scorsa notte contro l’area anarchico-insurrezionalista ritenuta responsabile di decine di atti dimostrativi nel capoluogo piemontese. L’indagine ripercorre gli ultimi due anni dell’attività dell’area anarcoinsurrezionalista, dall’incursione con lancio di escrementi al ristorante del Cambio a quelle nelle sedi di partito, dalle azioni contro il Cie e la Croce Rossa alle aggressioni a esponenti politici. Sette i provvedimenti giudiziari eseguiti: tre persone sono state arrestate, Andrea Ventrella, Fabio Milan e Luca Ghezzi, altre tre sono state messe agli arresti domiciliari e ad una settima è stato disposto il divieto di dimora. Sono complessivamente sei uomini ed una donna. L’ipotesi di accusa è associazione per delinquere finalizzata a vari reati. L’inchiesta è stata coordinata dalla Procura di Torino che ha disposto anche 23 perquisizioni: oltrechè nel capoluogo subalpino, sono state eseguite a Mantova, Trento e Cuneo. Perquisita anche Radio Blackout. Sono contestati episodi commessi negli ultimi due anni, tra cui assalti a sedi di partito, ad un ristorante del centro storico ed ad un consolato.

Resoconto concerto contro sgomberi e repressione!



[Torino] Pomeriggio musicale contro sgomberi e repressione

Gli squatter di Torino organizzano uno spettacolare pomeriggio musicale ed informativo! Dalle ore 15 circa in piazza Vittorio Veneto si sono susseguiti concerti, dj set ed interventi di alcuni esponenti del movimento per ribadire che le case occupate di Torino non sono in vendita e non si toccano! Sono stati ricordati i martiri Edo e Sole, una breve storia delle occupazioni torinesi fino agli ultimi sgomberi, e diverse migliaia di persone hanno preso parte alla festa, alcuni curiosi si sono informati, la solidarietà è stata totale, da qualunque estrazione provenisse.

Oltre alla musica (i Terribili, Kutfaces, dj set di samuel, El tres, Mao e i Santa Barba, dj set di max casacci) erano presenti diversi banchetti, pubblicazioni, libreria anarchica, maglie, grande è stato il supporto a Radio BlackOut ed alla sua campagna contro lo sfratto previsto, a quanto pare, il 31 marzo.
Per una volta le forze dell'ordine si son tenute alla larga, fatta eccezione per qualche digos e una trentina di affaticati agenti all'inizio di via Po, annoiati forse dal non poter sfogare le proprie frustrazioni con qualche sana manganellata.











venerdì 19 febbraio 2010

Aggiornamenti Feriti No TAV!

Questa è la mail inviata ad Indymedia piemonte dal marito della signora ferita durante le cariche degli sbirri avvenute nella serata del 17/02/2010 in valle di susa al presidio contro i carotaggi per la TAV:

"Scusa se ti disturbo, ma siccome sei la persona a cui fanno più domande volevo precisare che a mia moglie hanno diagnosticato non solo il setto nasale rottoma anche tutte le ossa del naso, infossamento dello stesso, rottura scomposta dell'osso della guancia e l'asimmetria oculare denota la frattura del margine orbitario di un occhio, nonché dice il dottore, brutto taglio sul naso e grave ferita e trauma al cranio ematomi sulle dita braccia gambe ecc.
Tutto questo te lo dico così a chi ti chiede saprai rispondere meglio.
Un'altra cosa è che stamattina farà una visita ginecologica perché dicono ci si un versamento di un'ovaia non so cosa voglia dire ,comunque ne avrà sicuramente per un pò, ma non per questo cambiamo idea saremo sempre più NO TAV. Stamattina devono decidere quando operarla"


Anche "la Busiarda" riporta la notizia:

"Gridavo basta, basta ma i quattro poliziotti continuavano a colpire"
Nessuna sassaiola:
«La carica è partita senza che lanciassimo alcuna provocazione»

Un’aggressione terribile che mi segnerà tutta la vita. Mai avuto tanta paura. Mi stavano ammazzando di botte». Marinella Alotto, 46 anni, ambulante di Borgone parla a fatica da un letto della stanza 9 del reparto di ortopedia dell’ospedale di Susa dov’è ricoverata dalla tarda serata dell’altro ieri. I medici dopo i primi accertamenti effettuati nella mattinata anche alle Molinette di Torino l'hanno giudicata guaribile in 30 giorni. Ha una frattura al setto nasale, un trauma cranico con ferita lacero contusa, piccole fratture agli zigomi sotto gli occhi e lesioni varie in tutto il corpo, in particolare sul braccio destro e al basso ventre, dove oggi sarà sottoposta a esami più approfonditi. «E' come se fosse stata investita da un'auto» dice il marito Paolo Ala, anche lui ambulante, seduto accanto al suo letto. Marinella e Paolo erano fra quei circa trecento No Tav che alle 19 dell’altra sera si sono scontrati con le forze dell’ordine che li hanno caricati per difendere il sito S72 in frazione Coldimosso di Susa.
Cosa è accaduto? Almeno secondo la vostra versione?
«Era la solita protesta No Tav. Come abbiamo sempre fatto. Non abbiamo attuato particolari gesti provocatori. Non è vero che abbiamo lanciato pietre. Sono partiti in direzione dei poliziotti solo alcuni palloncini colorati e pieni di acqua e poi i soliti slogan come "Sarà Dura, non ci piegherete” e altri ma niente di più».
Ma allora?
«Ad un certo punto ho sentito delle urla tremende che arrivavano dai poliziotti in tenuta antisommossa. Era partita la carica contro di noi ma ce ne siamo accorti in ritardo perché era notte e avevamo i fari contro. C’è stato un fuggi-fuggi generale verso i boschi. Purtroppo sono caduta. In quattro mi sono arrivati sopra ed hanno iniziato a colpirmi con i manganelli sul viso e sul braccio con il quale cercavo di proteggermi. Urlavo ”basta, basta”, ma loro continuavano a picchiarmi. Sono poi arrivati, un ragazzo e una ragazza, che mi hanno aiutata ad alzarmi ed a raggiungere la statale 24».
Poi vi siete persi di vista, vero signor Paolo?
«Solo quando sono arrivato sulla statale 24 sono riuscito a parlare con Marinella ed ho saputo che era ferita. Quando sono arrivato al presidio dell'autoporto mi sono accorto della gravità del fatto, aveva il viso cosparso di sangue. L'ho caricata in auto e subito accompagnata al pronto soccorso. Domattina (oggi, ndr) sarà sottoposta ad intervento chirurgico, in seguito alla frattura del setto nasale, la operano alle Molinette di Torino».

giovedì 18 febbraio 2010

Sangue sulla Neve... Scontri in Valle di Susa!!



Val Susa - Resistenza nel bosco, due NoTav all'ospedale

La resistenza concreta contro i sondaggi precedenti alla realizzazione del progetto TAV si attiva in zona Coldimosso. Durante le cariche della polizia in due restano a terra, un ragazzo e una signora. I manifestanti li sottraggono alle mani della polizia che vorrebbe portali via per nascondere la propria violenza e orchestrare meglio denunce e referti. Attualmente sono in ospedale a Susa. Il compagno ha la testa spaccata e da poco ha ripreso i sensi, lo stanno trasferendo all'ospedale Molinette di Torino per una possibile emorragia cerebrale. Tutta la zona è militarizzata, ma l'appello è comunque a portare solidarietà e resistenza, ovunque.

E' da una diretta di Radio Blackout che si ha notizia di un presidio/blocco dei camion che portano La Stampa in citta' in solidarieta' ai no tav. I presidianti sono coloro che fino a poco fa hanno tenuto compagnia all'ospedale le molinette al compagno e dj di radio blackout ferito gravemente durante le cariche della polizia questa notte in val di Susa.L'invito e' quello di raggiungere i presidianti perche' bisogna bloccare 2 uscite in Via Giordano Bruno 84

Ascolta l'audio delle cariche tratto da Radio Blackout.

Torino - Blocchi alla distribuzione de La Stampa iin solidarietà con i NoTav

Dopo aver vegliato sul compagno massacrato dalla polizia in valle e aver impedito che la digos lo "visitasse" in ospedale, una trentina di solidali ha bloccato per circa un'ora e mezza l'uscita dei camion che trasportano le copie de La Stampa (di Regime) alle varie edicole e distribuzioni. Solidarietà dimostrata da alcuni presenti, tra cui uno stesso autista e un taxista. L'arrivo della celere in forze ha concesso alle copie della Stampa, voce dei signori del TAV e dei vari potentati torinesi, di continuare il proprio iter di propaganda fino ai cervelli di molti torinesi. Sul posto restano solo alcune scritte, a sottolineare le molte analogie tra sbirri e giornalisti, e a salutare il migliore di essi, Massimo Numa.

Finito il picchetto a La Stampa - foto

Dopo un'ora e mezza circa di picchetto che ha bloccato l'uscita dei camion, intorno alle 2,30 all'arrivo della celere gli attivisti no-tav (in numero oscillante tra i 20 e i 30) hanno liberato l'ingresso della Stampa di via Giordano Bruno 84, dove ci sono le rotative e i giornali escono per essere distribuiti dai corrieri Sui muri dell'edificio sono rimaste alcune scritte.



C'è stata solidarietà da parte di alcuni lavoratori, di cui uno era valsusino, e di un tassista di passaggio che è andato a comprare delle meringhe e le ha portate ai presidianti.






Val Susa. Tre No Tav feriti, uno grave. Cariche e blocchi

Cronache No Tav tra Susa, Torino, Chianocco. Le cariche di Coldimosso - i tre feriti - i blocchi di strade e autostrade I prossimi appuntamenti

Martedì 16 febbraio intorno alla mezzanotte. Questa volta manca un pelo. La trivella piazzata a Coldimosso di Susa, sotto il cavalcavia che oltrepassa l’autostrada viene intercettata dai No Tav, in allerta da ore, che quasi riescono a precederla. Volano manganellate per disperdere i primi arrivati. Seguono lunghe ore di assedio, con le forze dell’ordine e gli addetti alla trivella bersagliati da palle di neve e gavettoni, mentre il tubo per l’acqua viene più volte riposizionato. La mattina successiva sul sito de “La Stampa on line” la solita sequela di falsità: le palle di neve diventano sassi, l’acqua orina. Mercoledì 17 febbraio, ore 17. I No Tav si ritrovano al presidio dell’autoporto a Susa e decidono di fare una passeggiata sino alla trivella. A Torino intanto una cinquantina di No Tav si ritrovano alla stazione di Porta Susa per un presidio informativo. La stazione è blindata. Il corteo partito dall’autoporto arriva alla trivella. Qualche palla di neve e la polizia carica più volte. Cariche feroci. Chi cade viene massacrato. Un ragazzo, Simone, viene più volte colpito, cade. I poliziotti infieriscono su di lui mentre è a terra. Vomita sangue, non riesce più a muovere le gambe. Ad una donna spaccano la faccia infierendo ripetutamente sul volto, una ragazza riporta numerose ferite al capo. Molti altri guadagnano lividi ed escoriazioni. Un No Tav grida ai poliziotti di aver puntato in modo esplicito a Simone e loro gli dicono “sì, quello lo conosciamo”. Già è normale: Simone è anarchico e gli anarchici facilmente si guadagnano le attenzioni delle forze del disordine statale. I tre feriti vengono portati all’ospedale di Susa. La donna viene operata subito, la ragazza ricucita, ma purtroppo la situazione del ragazzo ferito alla testa è più grave. Ha un’emorragia cerebrale, non sente le gambe, vomita. Viene deciso il trasferimento alle Molinette a Torino. Il tam tam No Tav scandisce presto la notizia dei gravi pestaggi di Susa. L’appuntamento è alla rotonda di Chianocco. I No tav bloccano la statale 24, la statale 25 e l’autostrada. Sulla A32 i poliziotti vengono sommersi di urla quando arriva la notizia che sta per arrivare l’ambulanza che porta Simone alle Molinette. In breve spariscono. Una colonna di poliziotti e carabinieri viene intercettata sulla 25 e non gli viene permesso di passare: l’indignazione per quanto è accaduto è altissima. La polizia spara lacrimogeni prima di andarsene. I blocchi terminano intorno a mezzanotte e trenta. Simone arriva alle Molinette ma nemmeno qui viene lasciato in pace. La digos entra nella sala degenze del pronto soccorso. Compagni ed amici di Simone li cacciano con energia e chiamano l’avvocato. La nuova tac effettuata mostra che le sue condizioni restano gravi ma stabili. Simone viene finalmente trasferito in reparto. Alcuni No Tav decidono di bloccare l’uscita dei camion che portano le copie della prima edizione de “La Stampa”, facendo un picchetto all’ingresso, in via Giordano Bruno 84. Quando, un’ora dopo, arriva la celere il presidio si scioglie. A Condove, in gennaio la polizia aveva spaccato il braccio di Maurizio, un No Tav che contestava la trivella, la scorsa settimana, sull’autostrada, qualche manganellata aveva lasciato il segno. Ma a Coldimosso la polizia si è scatenata. In queste ore di attesa e trepidazione per la sorte del compagno ferito, sappiamo meglio quello che abbiamo sempre saputo. I signori del Tav e i loro servitori in divisa non si fermano davanti a niente. Le lunghe ore di blocco in valle sono la risposta di un movimento che resiste e non si fa spaventare dalla violenza legalizzata degli uomini in divisa. Nuovo appuntamento giovedì 18 febbraio alle 11, davanti alla RAI in via Verdi. Mercoledì 24 febbraio ore 17 presidio No Tav, in via Roma, davanti alla sede de “La Stampa”
No Tav Autogestione notav_autogestione@yahoo.it 338 6594361

Sangue sulla Neve... Scontri in Valle di Susa

domenica 14 febbraio 2010

Olimpiadi a Vancouver: scontri e sette arresti





Scontri e arresti nel centro di Vancouver. Un gruppo di persone vestite di nero hanno protestato contro le Olimpiadi, rompendo le vetrine dei negozi e rovesciano alcune automobili. I manifestanti si sono scontrati con la polizia nei pressi della biblioteca centrale e alcune persone sono state arrestate.

================
================

Le forze dell'ordine erano state avvertite sulla presenza di infiltrati nelle proteste organizzate dall'Orn, l'Olympic resistance network, che si oppone alle Olimpiadi per motivi che vanno dallo spreco di denaro pubblico allo sfruttamento di terre degli aborigeni.



Nuovi scontri a Vancouver dopo quelli che si erano verificati nel corso della cerimonia d’apertura della XXI Olimpiade invernale.

Questa volta la polizia canadese ha arrestato sette persone nel corso di una manifestazione di protesta contro le Olimpiadi.

I manifestanti, alcuni armati di bastoni di metallo, hanno intonato slogan contro le Olimpiadi, distrutto alcune vetrine dei negozi e lanciato oggetti contro la polizia.

Le forze dell’ordine erano state avvertite sulla presenza di “black block”, infiltrati nelle proteste organizzate dall’Orn, l’Olympic resistance network, che si oppone alle Olimpiadi per motivi che vanno dallo spreco di denaro pubblico allo sfruttamento di terre degli aborigeni.

MARTEDI 16 FEBBRAIO 2010
========================

Una mattinata per gli animali uccisi negli allevamenti da pelliccia e nei laboratori di vivisezione. Due appuntamenti contro due aziende che traggono profitto dalla morte e dalla sofferenza degli animali!

****Ore 8.00-10.00 : Presidio agli uffici di Rinascente Via Washington 70, Milano (metro MM1 Wagner)

La Rinascente continua a non voler rispondere alle richieste di Campagna AIP, continua a trincerarsi dietro al silenzio, continua a vendere i cadaveri di conigli sottofroma di inserti di pelliccia.
E' ora di dire basta! Dopo proteste e azioni simboliche ai loro punti vendita andremo a dare il buon giorno ai lavoratori e i dirigenti dell'azienda presso i loro uffici, con una protesta di prima mattina ad accoglierli.

Per info: www.larinascente-vendemorte.net

****Ore 11.00-13.00 - Presidio ai nuovi laboratori di Sanofi Aventis Via Sbodio 14, Milano (zona Lambrate)

Sanofi Aventis è una farmaceutica francese che da sempre ricorre alla vivisezione nei propri laboratori, ma che è anche uno dei maggiori committenti di esperimenti presso Huntingdon Life Sciences. Dentro HLS vengono uccisi per testare qualunque tipo di prodotto 500 animali al giorno e la campagna internazionale Shac continua a premere sulle aziende che lo tengono aperto nonostante una situazione economica distastrosa e sull'orlo della bancarotta.
Una di queste è Sanofi Aventis. Saremo davanti ai loro nuovi laboratori milanesi per esprimere il disgusto per qualunque forma di tortura sugli animali!

Per info: www.shac.net

***Laboratorio Antispecista***
Mail: laboratorioantispecista@yahoo.it
Infoline: 340-6368139

CIE - aggiornamenti vari

Di fronte alla mobilitazione partita a Como, ma anche a Brescia e a Mantova per ostacolare il rientro dentro ai Centri delle rivoltose di Corelli, gli uomini di Maroni hanno deciso di anticipare le mosse, “scarcerando” le recluse nel pieno della notte e dribblando così i solidali.

Di nuovo Cie, dunque, per Joy, Debby, Hellen, Florence e Priscilla. Oggi sarebbe dovuto “uscire” pure Mohammed, che come sapete ha preferito uccidersi nella sua cella di San Vittore per evitare di passare ancora sei mesi in gabbia.

Intanto, i solidali che si erano piazzati a Como ad aspettare Joy ed Hellen si stanno muovendo verso il Cie di via Corelli, a Milano, dove è previsto un presidio per le 12. A Torino, invece, l’appuntamento è per le 21 di oggi, di fronte al Cie di corso Brunelleschi.

Non sappiamo se i trasferimenti delle cinque siano ancora in corso o si siano già concludi. Da quello che sappiamo, le destinazioni sono: Milano, per Priscilla; Torino, per Debby; Roma, per Florence ed Hellen; Modena, per Joy.

Ascolta il resoconto della mattinata raccolto questa mattina da Radio Blackout:

Scioperi nei Centri. Parallelamente alle iniziative fuori, stanno partendo anche delle mobilitazioni all’interno dei Centri. A Roma da questa mattina una parte dei reclusi è in sciopero della fame, e pure a Torino - dove il Centro oramai è raddoppiato e dove Abdel Aziz e un altro recluso sono già in lotta da una settimana - si sono uniti alla protesta.

antirazzisti Milano

Con la notizia della deportazione di Hellen e Florence dal carcere di Brescia al CIE di Ponte galeria si chiude il quadro dell'operazione poliziesca iniziata furtivamente in notturna.
Tutte le ribelli sono tornate nei luoghi in cui è cominciata la loro odissea. Joy da modena fa sapere che sta bene pur se la aspettano altri sei mesi di reclusione.

Per contro il movimento antirazzista sta cercando di organizzare una risposta adeguata Eccone il quadro:
* E' in corso in questo momento un presidio sotto il CIE milanese di via Corelli. Presenti una cinquantina di solidali. Invitiamo tutti a raggiungere il presidio
* E' fissata un'iniziativa analoga a Modena a partire dalle 14,30
* La situazione si ripete a Torino, in C.so Brunelleschi alle 21

Nei CIE frattanto, diversi prigionieri a Milano, Torino e Ponte Galeria hanno deciso di unirsi alla protesta iniziando uno sciopero della fame.

fonte


Torino:

nella sera di venerdi 12.2 intorno alle 21.00 una quarantina di antirazzisti hanno portato solidarietà ai reclusi del CIE di corso Brunelleschi a Torino

120210_2150.jpg

In particolare l'iniziativa era per salutare Debbie e per sostenere lo sciopero della fame di diversi reclusi, tra cui Aziz, sciopero che sembra stia coinvolgendo vari centri in Italia.
C'è stata musica, interventi al microfono, slogan, attacchinaggio, petardi, fuochi artificiali, battitura.
Da dentro si sono fatti sentire moltissimo, e hanno bruciato dei materassi come si è visto dalle colonne di fumo che si alzavano.
Dopo un'ora circa il presidio si è spostato all'angolo con via Monginevro, perchè adesso è stato completato il raddoppio del centro (da 90 a 180 posti, anche se non è chiaro quanti reclusi ci sono) e le aree nuove sono all'angolo con la suddetta via.
Verso le 23 la celere ha iniziato a schierarsi, allora l'impianto è stato ritirato mentre la battitura e gli slogan sono proseguiti. Una parte dei presidianti ha provato a muovere in un mini-corteo intorno al muro di cinta, ma la celere l'ha impedito; ne è derivato un blocco del traffico in via Monginevro per alcuni minuti.
Intorno alle 23,45 il presidio si è sciolto.

120210_2151.jpg

120210_2209.jpg

120210_2306.jpg

120210_2337.jpg


SABATO 20/02/2010 DALLE 14:00 ALLE 20:00P.zzA
CASTELLOCONCERTO CONTRO GLI SGOMBERI:



==>Suoneranno:

_ I Terribili

_ Kutfaces

_ El Tres

_ Mao e i Santa Barba

_ Samuel & Max Casacci (D.J Set Track Subsonica)


cibo e Bar Benefit Inguaiati con la legge. Porta la Tua distro ed il banchetto. Per chi non potrà raggiungerci ci sarà la diretta streamingdi Radio Blackout o sui 105:250 fm -a Torino-

http://tuttosquat.net/news/torino-piazza-castello-pomeriggio-musicale-contro-sgomberi-e-repressione/

giovedì 4 febbraio 2010

Demolita la Boccia Squat

Torino Via Giacomo Medici 121
Lunedì 1° Febbraio 010
Questa mattina è iniziata la demolizione della Boccia Squat (sgomberata Giovedì 28 Gennaio scorso( dove la COALTO IMMOBILIARE SPA costruirà un palazzo.

Nel pomeriggio, un'amante della Boccia Squat ha scattato delle immagini. Numerosi sono stati gli eventi fatti presso la Boccia, di cui ultimo, la presentazione della Nuova autoproduzione Fenix, "il Rogo della Vanità, all'interno del Total Contest Bellavita.












http://photos-h.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-ash1/hs298.ash1/22553_1274032743892_1622137522_698614_670617_n.jpg



Un saluto ai compagni che hanno fatto la storia della Boccia Squat.